Dopo aver creato giorno e notte, cielo e mare, sole e luna, flora e fauna, Adamo ed Eva, la Genesi ci dice che Dio si riposò, ma qui regna il Dio Visnù e quindi di riposo non se ne parla nello specifico, quindi uno riposa un po' quando vuole, quando può, quando deve. Ecco, nel mio caso, secondo i calcoli della Dott.ssa Shivani, devo riposare oggi: il quattordicesimo giorno., un lunedì.
Che bello, è una splendida giornata per riposare, mi sveglio alle undici e così mi gioco la colazione. Ma pronta ad ogni evenienza trasformo la camera d'albergo in una breakfast room.
Apparecchio con una bella tovaglietta in plastica, comprata ieri al mercato proprio per un'evenienza simile, ma soprattutto per ricoprire l'orrendo tavolino gentilmente proposto dall'albergo, e voilà due bei kiwi, il thè del bollitore elettrico della camera, un bicchiere di Guava (senza zucchero aggiunto, nè conservanti, nè coloranti) e un frutto che vi sfido a riconoscere... si chiama Custard Apple, se non ho capito male, devo essermelo fatta ripetere una decina di volte, ma non volevo mollare. Di solito sono loro quelli che fanno orecchie da mercante...
Comunque non ci crederete, ma questa colazione era sovrabbondante, e quello che meno mi stuzzicava era il succo di frutta, l'unica cosa, che, anche se organica, è prodotta industrialmente.
Ora sono pronta! Vestita, lavata, truccata spalanco la finestra e... svengo!
"Ma c'è un caldo diabolico... rivoglio il monsone, subito! " ci saranno quaranta gradi con umidità 100%, ma dove voglio andare... a zonzo? Comincio a fare due conti, se esco adesso e torno per cena sto fuori otto ore. Otto ore sotto il solleone? E se mi scappasse la pipi? Ecco per esempio, ho visto coi miei occhi, ormai da parecchi giorni, che se a un uomo scappa la pipì, ovunque sia, la fa!. Mi è capitato persino di vedere uno in macchina su un vialone trafficato, che ha messo le quattro frecce ed è sceso a farla, ma una donna? Una donna non l'ho mai vista. Che fa ? Si copre col sari e si accuccia? No no, io son già preoccupata che le mie infradito siano costrette a toccare il suolo, e di bar neanche a parlarne vero? Daccordo, decido di uscire senz'acqua, nonostante la canicola, se non bevo non mi scappa, l'equazione dovrebbe reggere...
Tra queste considerazioni e altre, tiro un po' alla lunga e faccio le 13.00 fotografando dalla finestra dell'hotel.
A furia di osservarla con attenzione, una bruttura diventa bella.
Non sarà mica il Panchakarma che colora tutto di rosa !?? Stò guardando per l'esattezza un palazzone popolare incolore proprio qui di fronte, il condominio con security al cancello d'ingresso e dal nome evocativo: New Era. Io spererei in qualcosa di meglio per il futuro, comunque... più osservo sto new era e più vedo un mondo vivo al suo interno. Non c'è un balcone uguale all'altro, non c'è una sola finestra uguale, c'è chi le ha scelte di legno marrone e chi le ha fatte bianche, c'è chi ha verniciato il balcone color blu cielo, e chi ci ha messo una lavatrice; chi ci ha fatto le inferriate per proteggersi dai ladri e chi tiene le finestre spalancate, ce chi ha messo l'aria condizionata ad ogni finestra e chi la finestra la apre poco dato che ha trasformato il balcone in una discarica di rifiuti solidi. Mi sento un po' impicciona in questo momento, ma prendo anche la macchina fotografica perchè con lo zoom riesco a vedere meglio i dettagli.
In un palazzo ben curato con tutte le finestre uguali (sennò l'amministratore ti fa il mazzo), e nessun segno di vita? O in un palazzo orrendo al primo impatto, ma tanto interessante per un'occhio attento.
Prima di venire in India una domanda del genere non mi avrebbe neanche sfiorata, o meglio non mi sarei posta la domanda su cosa è meglio, perchè sarebbe stata così evidente la risposta e ora? Devo essere giunta all'apice della conoscenza, perchè mi accorgo che più mi sforzo a trovare risposte, più mi rendo conto che le risposte non esistono. Sono vere tutte le cose e il loro contrario.
Con quest'animo saggio, esco finalmente dall'hotel per andare a prendere il metrò.
Ci vorrà un'ora e mezza di metropolitana per raggiungere il Dilli Haat una sorta di mercato permanente, che ospita il miglior artigianato proveniente da tutte le regioni dell'India, così come il cibo e molteplici espressioni musicali.
Arrivo che sono le 14.30, e insieme ad altri due o tre disperati siamo gli unici potenziali compratori nell'ora della siesta. E' imbarazzante avvicinarsi a un banchetto e accorgersi che il "venditore" pigro e sonnacchioso, sdraiato o seduto in mezzo a montagne di stoffe, tappeti, oggetti, ornamenti decide che DEVE venderti qualche cosa. Alcune cose sono finalmente meravigliose, ad esempio le sciarpe coloratissime in cachemire e alcuni vestiti in cotone ricamati finemente, di cui fino ad oggi avevo solo sentito decantare le fattezze. E poi delle sete delicate e preziose dipinte a mano da artisti con una precisione e una ricerca del dettaglio spettacolare. Sono loro stessi che ti invitano a guardare con la lente di ingrandimento, e allora, vedi la trama della seta e una minuziosità nel più piccolo tratto. Peccato per i soggetti, solitamente raffiguranti le loro principali divinità, o scene d'altri tempi tipo: matrimonio del maragià ecc.. Bellissime poi le cartoline degli anni cinquanta, fatte su carta spessa e dipinte a mano, realmente spedite, con tanto di timbro, francobollo e messaggio. O infine documenti ufficiali su cui venivano scritte le proposte di legge, sempre in carta, sempre dipinti a mano con illustrazioni magnifiche. Ho visto degli oggetti intagliati nel marmo di incredibile fattura, e non ho resistito ad acquistare un uovo di marmo bianco che con un lavoro da certosino di un mese è stato svuotato lasciando all'interno una piccola anima a forma di elefante. Sembra un elefantino rinchiuso in un pizzo di marmo, ma non è stato inserito, è stato intagliato dall'esterno, un po' come quelli che sanno costruire le barche all'interno delle bottiglie, solo che molto più di gusto e forse di abilità. La trattativa è stata lunga, del resto avevo tutto il pomeriggio davanti.
Ho sperato di vedere gli incantatori di serpenti, quello sì che mi avrebbe affascinato tanto, credo, ... ma era un torrido lunedì di fine agosto.
Sono comunque rientrata in albergo alle 20.30, esausta, non male.
Fantastico. Brava Elena scrivi benissimo, mi sembra de essere lì con te. Katia
RispondiEliminaele è fighissimo!!!
RispondiEliminanon l'ho ancora letto tutto ma mi fa morire dal ridere!! e rende veramente l'idea! che bello scoprire che Shivani vede così tante cose di una persona!
per la mia foto no problem, e grazie per il vulcano ;-)
sul nostro sito stiamo facendo la pag per il Panchakarma a Delhi, cosa ne dici se come testimonianza mettiamo il link al tuo blog? cmq mi permetto di ipotizzare che il tuo pitta si sta tirando su... creatività! :-)
ti mando un abbraccio
susi
ps. quando inizi il vaman fammi sapere...sono curiosa!!
leggera e solare la tua ironia, il modo disincantato di vedere le cose, il metterti alla prova... anche la tua visine dell'arredare cambierà quando sarai tornata!!
RispondiEliminain attesa di andarci, viaggio in India con le tue parole!
ps: me lo prendi un ovetto con l'elefantino? ne ho uno preso a petra uguale...
Paolo