Scoiattoli, gechi, capre, mucche e vitelli, tori, cani e
gatti, pappagalli, scimmiette, farfalle, mosche e zanzare, cavalli e asini, c’è una gran varietà
di forme viventi qui per la strada. Io però voglio tanto vedere il serpente a sonagli che esce dal cesto e non so dove trovarlo... anche un elefante sarebbe carino, ma qui in città neanche l'ombra.
Oggi sono andata a piedi da Shivani. Trentacinque minuti di camminata, piacevole, ma senza niente di particolare che valga la pena di annotare, forse, eccetto questa mia sensazione di piccola trasgressione. Heh sì, da quando sono arrivata qua la prima volta, mi hanno detto come mi dovevo comportare, dove prendere il rickshaw, quanto pagare, mi hanno dato degli orari da rispettare ed io ho sempre fatto tutto “a modo”(dialettale emiliano). Oggi incamminarmi da sola mi dava un senso di libertà. E la liberà quando la si prova poi la si desidera sempre, così come la trasgressione. Non so se questo sia un pensiero Ayurvedico…
Stamane, stavo dicendo, ho sentito il mio polso ed, EUREKA !
VATA= PITTA= KAPHA= sono
bilanciati finalmente! Cominciavo un po’ a deprimermi perché non giungevo al
risultato in fretta. Noi occidentali siamo abituati che ad ogni azione
corrisponde una reazione (immediata), abbiamo perso la pazienza dell’attesa,
non è più nelle nostre corde. Vogliamo tutto e subito. Ho mal di testa, mi
prendo una pillola entro un ora ho risolto il problema. No, No. Non è così che
si fa. Ho mal di testa? Questo sta a significare che ho un problema diverso,
devo capire da cosa deriva e curare questa cosa per far passare il mal di
testa. Se cancello il mal di testa con una pillola, non andrò più a ricercarne
la sua causa, che col tempo potrebbe aggravarsi e ricreare altri mal di testa…
Mal di testa a parte cercavo di dire che è intrinseco nella
mia abitudine aspettarmi dei cambiamenti repentini (se inizio una dieta, il giorno
dopo salgo sulla bilancia a vedere quanto ho perso). Avendo programmato un
panchakarma di soli quindici giorni, (soli
perchè secondo le scritture ce ne vogliono almeno 28 + la settimana di recupero),
volevo arrivare il più in fretta possibile all’equilibrio e avevo l’impressione
di rischiare di dover tornare a casa senza averlo raggiunto, magari per
questione di pochi giorni. Insomma per farla breve, ero preoccupata e stavo già
pensando se e come era possibile posticipare la partenza, ma per fortuna non è
stato necessario. Anche stavolta la mia buona stella mi ha assistito.
E’ logico, Shivani ha solo confermato la mia diagnosi. Che
sia davvero divenuta capace di sentire? Quello che mi ha aiutato è sapere che
il polso di Vata è percepito come il movimento di un serpente che striscia, il
polso di Pitta è percepito come una rana che salta, il polso di Kapha è lento e
regolare come il fluttuare di un cigno.
L'osservazione
quotidiana di polso, volto, lingua, occhi, unghie e labbra, fornisce
sottili indicazioni. Attraverso queste si può imparare quali squilibri stanno
avvenendo nel corpo, quali organi sono coinvolti e dove i dosha e le tossine si
sono accumulati. In questo modo, controllando gli indicatori corporei
regolarmente, i sintomi patologici possono essere scoperti per tempo e possono
così essere intraprese adeguate misure preventive. L' Ayurveda insegna che la persona
è come un libro vivente e che deve essere letto ogni giorno per la comprensione
ed il benessere fisico.
Pensandoci,
ricordo che anche in Italia un tempo, quando ero bambina, il dottore ascoltava
il polso del paziente. Ti chiedeva di mostrare la lingua e ti guardava negli
occhi con la lucetta. Da tempo antico il polso è riconosciuto come il più
importante segno della vita. Nell'era moderna i medici hanno dimenticato le
cose più semplici, hanno abbandonato l’attenzione ai segnali del polso in
favore della medicina allopatica, prescrivibile, pronta, immediata e delle
radiografie per ogni non nulla. Tutte cose che fanno malissimo, tranne alle
case farmaceutiche!
Nell' Ayurveda
invece, il concetto di prevenire una malattie implica un costante controllo
della interazione tra ordine (salute) e disordine (malattie) nel corpo. Il
processo della malattia è una reazione tra i cinque elementi nel corpo. I
sintomi della malattia sono sempre collegati allo sconvolgimento
dell'equilibrio dei dosha (vata,pitta, kapha). Una volta che comprendiamo la
natura dello squilibrio attraverso una cura adeguata, può essere ristabilito
l'equilibrio.
L' ayurveda insegna metodi molto precisi per comprendere il processo della malattia prima che qualunque segno evidente di essa si sia manifestato. Rimane il problema per noi in Italia che l’Ayurveda non è riconosciuta come disciplina scientifica, pertanto i medici ayurvedici non sono abilitati a praticarla e noi siamo “costretti” a farci un viaggetto in India se vogliamo conoscerla, se vogliamo praticarla.
L' ayurveda insegna metodi molto precisi per comprendere il processo della malattia prima che qualunque segno evidente di essa si sia manifestato. Rimane il problema per noi in Italia che l’Ayurveda non è riconosciuta come disciplina scientifica, pertanto i medici ayurvedici non sono abilitati a praticarla e noi siamo “costretti” a farci un viaggetto in India se vogliamo conoscerla, se vogliamo praticarla.
Il panchakarma che
ho fatto io lo prescriverei alla maggior parte delle persone che conosco,
sicura dei benefici che si ottengono. Che cosa sono 28 giorni se ti puoi
liberare completamente dei tuoi problemi? Problemi semplici ma a volte irrisolvibili,
nel mio caso è l’eczema, ma può essere la psoriasi, la cervicale, le nevralgie,
la sciatica, l’ipertensione, il diabete, il reflusso gastroesofageo, l’acidità
di stomaco, l’ansia, la depressione, l’insonnia…. potrei andare avanti ad oltranza,
ma questi sono i più comuni che mi vengono in mente.
Una volta trovato,
la cosa più difficile è il mantenimento dell’equilibrio.
Questo sì che non è da
tutti. Implica una forte volontà al cambiamento, crisi di guarigione (la
malattia si acuisce prima di placarsi), coraggio e pazienza. Bisogna andare
contro tutti, contro la credenza comune, contro l’ignoranza, contro il proprio
passato con tutti i suoi errori, e ti senti solo in questo percorso. Poi piano
piano, quando sei lì sulla tua nuova strada, è come se sorgesse il sole, ti
accorgi che le persone che hai intorno ti sono vicine, sono curiose,
interessate e ti senti più in sintonia con tutti più di quando hai intrapreso
il cammino.
Tutto questo da una grande gioia e soddisfazione.
Non riesco ancora
a dire grazie Dio perché sono atea, ma GRAZIE di essere viva e forte in questa
vita che per tanti versi vale la pena di essere vissuta.
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