Meno male che esiste la notte, dove tutto è immobile...
...ed ecco i cani randagi, del mio universo notturno, che fanno il solito baccano...
Heh sì, sono ancora qui, a Nuova Delhi. Hotel Royal Star, terzo piano, lato strada!
Sono passati solo due mesi e mezzo dal mio primo Panchakarma.
Rientrata a Milano stavo così bene da essermi convinta di aver risolto tutti i problemi di pelle, allergie, peso, stress... invece eccomi qui, di nuovo nel marasma totale. Non ho il coraggio di pubblicarla, ma mi sono scattata una foto nella fase acuta del mio peggioramento, un paio di settimane fa, l'ho rivista oggi, perché volevo superare questa sorta d’imbarazzo, di pudore che provo, postandola nel blog, ma, no. Non è proprio possibile, sono un mostro! Ho gli occhi quasi completamente chiusi da quanto sono gonfi, rossi, rugosi. Anche le labbra sono turgide, screpolate, la pelle è secca, vizza, bianca, e l'espressione in sé, disegna esattamente il mio stato d'animo: mi sento sconfitta, sconfortata, sfiduciata. Sfiduciata che qualcosa si possa fare, che qualcosa possa davvero cambiare. Da quel preciso momento mi sono ritirata dalla vita sociale di qualunque tipo, e con questo intendo che non sono più uscita da casa neanche per andare a fare la spesa. Mi sono messa a letto, ho digiunato, ho fatto l'idrocolon, e poi ho dormito e studiato, e poi ho letto e letto ancora ed infine mi sono costretta a tornare dal dott. Mishra per un consulto.
Il risultato? Avevo bisogno di un altro panchakarma. "No other solution".
...ed ecco i cani randagi, del mio universo notturno, che fanno il solito baccano...
Heh sì, sono ancora qui, a Nuova Delhi. Hotel Royal Star, terzo piano, lato strada!
Sono passati solo due mesi e mezzo dal mio primo Panchakarma.
Rientrata a Milano stavo così bene da essermi convinta di aver risolto tutti i problemi di pelle, allergie, peso, stress... invece eccomi qui, di nuovo nel marasma totale. Non ho il coraggio di pubblicarla, ma mi sono scattata una foto nella fase acuta del mio peggioramento, un paio di settimane fa, l'ho rivista oggi, perché volevo superare questa sorta d’imbarazzo, di pudore che provo, postandola nel blog, ma, no. Non è proprio possibile, sono un mostro! Ho gli occhi quasi completamente chiusi da quanto sono gonfi, rossi, rugosi. Anche le labbra sono turgide, screpolate, la pelle è secca, vizza, bianca, e l'espressione in sé, disegna esattamente il mio stato d'animo: mi sento sconfitta, sconfortata, sfiduciata. Sfiduciata che qualcosa si possa fare, che qualcosa possa davvero cambiare. Da quel preciso momento mi sono ritirata dalla vita sociale di qualunque tipo, e con questo intendo che non sono più uscita da casa neanche per andare a fare la spesa. Mi sono messa a letto, ho digiunato, ho fatto l'idrocolon, e poi ho dormito e studiato, e poi ho letto e letto ancora ed infine mi sono costretta a tornare dal dott. Mishra per un consulto.
Il risultato? Avevo bisogno di un altro panchakarma. "No other solution".
Il giorno che sono andata dal dottore in Ayurveda, avevo un mal di schiena lancinante (tipo colpo della strega e sciatica insieme), ero piegata in due, ma non ho voluto prendere antinfiammatori, perché anche il mal di schiena, come questo maledetto prurito che mi fa andare fuori di testa, sono entrambi la manifestazione dell'infiammazione interna che letteralmente mi invade, e che deriva da un accumulo di scorie/tossine, che il corpo non è in grado di eliminare. Il dott. Mishra è stato molto affettuoso, mi ha spiegato che non aveva alcun potere di curarmi in Italia, con delle erbe o con dei supplementi, non con uno stato tanto alterato del Dosha Vata. Vata tra l'altro è anche la mia costituzione, il che significa che son messa veramente, male. Quando vata è alto c'è mancanza di concentrazione, eccesso di pensiero, costipazione, insonnia, calo di energia, indebolimento delle difese immunitarie, ecc.. E io ho proprio tutto!
Quando Vata è squilibrato ci sono ripercussioni sia sul piano fisico che su quello mentale, e questo è il guaio. Mentre quando è in equilibrio si ha dinanzi a una persona estremamente creativa con grande immaginazione.
Quando Vata è squilibrato ci sono ripercussioni sia sul piano fisico che su quello mentale, e questo è il guaio. Mentre quando è in equilibrio si ha dinanzi a una persona estremamente creativa con grande immaginazione.
Perchè sono tornata indietro? Continuavo a domandare al dottore, ho fatto tutto ciò che mi è stato raccomandato per mantenere l'equilibrio dei Dosha, dove ho sbagliato?? Perchè non mi è stato detto che il risultato ottenuto col panchakarma era così effimero? Sarà stato fatto tutto bene proprio come doveva essere fatto? Non è stato trascurato niente?? Questo accavallamento di domande è proprio Vata !! L'accumulo di pensieri la mancanza di calma per rispondersi e chiarire il da farsi.
Il Dottore non aveva difficoltà a rispondere alle domande, ma sostanzialmente, mi ha detto qualcosa che mi ha fatto riflettere, ci ho messo 40 anni a portare il mio fisico a questo stadio, l'ho stressato, provato, inquinato con cibi sbagliati e lui ha tenuto duro per tutto questo tempo, è un grande fisico, devo volergli bene, ma oggi è stanco, sovraccarico di un lavoro che non riesce più a smaltire, con tutte queste manifestazioni mi sta solo chiedendo aiuto. Il panchakarma che ho fatto è stato il primo passo verso una possibile guarigione, e la guarigione totale c'è stata già dopo 15 gg. a controprova che il risultato è ottenibile, senza medicine, senza cortisone, senza antiinfiammatori, senza antistaminici. Il risultato è instabile, perchè il mio corpo ha disimparato in tutti questi anni, a fare le pulizie. Non gliene ho mai dato il tempo. Noi occidentali neanche sappiamo di avere un corpo e un'anima se non quando ce lo cantano Wess e Dori Ghezzi.
Diamo tutto per scontato, credendo di avere un corpo alla De Beers.... per sempre.
Se non corro ai ripari oggi, posso solo aspettarmi un peggioramento.
E’ interessante saperc che l'Ayurveda prevede sei stadi della malattia, dove il sesto stadio è la malattia stessa. Al contrario, la medicina occidentale, allopatica, parte a "curare" dalla manifestazione conclamata della malattia, in avanti. Questo mi fa davvero pensare.
In effetti tutti i "sintomi" che manifesto, presi in considerazione dai nostri medici (dermatologi, allergologi, dietologi, e via dicendo) non hanno alcun significato particolare e soprattutto non sono "curabili". Possono essere però "sedati" con i vari palliativi che mi hanno prescritto: cortisone, antistaminici e antinfiammatori. In attesa che si manifesti la malattia vera e propria, che come si può ben capire non tarderà a presentarsi, visto il cocktail proposto.
Gli antichi testi ayurvedici affermano che la malattia nel corpo umano ha origine da sei fasi ben distinte. Le prime tre fasi non sono realmente visibili, ma possono essere legate sia al corpo sia alla mente, mentre le altre tre fasi sono realmente percepibili e visibili.
Tutti gli stadi della malattia secondo l’Ayurveda sono manifestati da una perdita di equilibrio:
- Accumulazione (il processo inizia con l’eccessivo incremento di uno o più dosha)
- Aggravamento (l’eccesso ha raggiunto un punto tale che il dosha fuori esce dalla sua sede originale)
Il Dottore non aveva difficoltà a rispondere alle domande, ma sostanzialmente, mi ha detto qualcosa che mi ha fatto riflettere, ci ho messo 40 anni a portare il mio fisico a questo stadio, l'ho stressato, provato, inquinato con cibi sbagliati e lui ha tenuto duro per tutto questo tempo, è un grande fisico, devo volergli bene, ma oggi è stanco, sovraccarico di un lavoro che non riesce più a smaltire, con tutte queste manifestazioni mi sta solo chiedendo aiuto. Il panchakarma che ho fatto è stato il primo passo verso una possibile guarigione, e la guarigione totale c'è stata già dopo 15 gg. a controprova che il risultato è ottenibile, senza medicine, senza cortisone, senza antiinfiammatori, senza antistaminici. Il risultato è instabile, perchè il mio corpo ha disimparato in tutti questi anni, a fare le pulizie. Non gliene ho mai dato il tempo. Noi occidentali neanche sappiamo di avere un corpo e un'anima se non quando ce lo cantano Wess e Dori Ghezzi.
Diamo tutto per scontato, credendo di avere un corpo alla De Beers.... per sempre.
Se non corro ai ripari oggi, posso solo aspettarmi un peggioramento.
E’ interessante saperc che l'Ayurveda prevede sei stadi della malattia, dove il sesto stadio è la malattia stessa. Al contrario, la medicina occidentale, allopatica, parte a "curare" dalla manifestazione conclamata della malattia, in avanti. Questo mi fa davvero pensare.
In effetti tutti i "sintomi" che manifesto, presi in considerazione dai nostri medici (dermatologi, allergologi, dietologi, e via dicendo) non hanno alcun significato particolare e soprattutto non sono "curabili". Possono essere però "sedati" con i vari palliativi che mi hanno prescritto: cortisone, antistaminici e antinfiammatori. In attesa che si manifesti la malattia vera e propria, che come si può ben capire non tarderà a presentarsi, visto il cocktail proposto.
Gli antichi testi ayurvedici affermano che la malattia nel corpo umano ha origine da sei fasi ben distinte. Le prime tre fasi non sono realmente visibili, ma possono essere legate sia al corpo sia alla mente, mentre le altre tre fasi sono realmente percepibili e visibili.
Tutti gli stadi della malattia secondo l’Ayurveda sono manifestati da una perdita di equilibrio:
- Accumulazione (il processo inizia con l’eccessivo incremento di uno o più dosha)
- Aggravamento (l’eccesso ha raggiunto un punto tale che il dosha fuori esce dalla sua sede originale)
- Diffusione (il dosha si muove nel corpo)
- Localizzazione (il dosha trova dimora in una zona del corpo a cui effettivamente non appartiene)
- Manifestazione (i sintomi fisici si manifestano nella zona, dove il dosha si è spostato)
- Disgregazione (la malattia si manifesta con tutta la sua virulenza).
- Localizzazione (il dosha trova dimora in una zona del corpo a cui effettivamente non appartiene)
- Manifestazione (i sintomi fisici si manifestano nella zona, dove il dosha si è spostato)
- Disgregazione (la malattia si manifesta con tutta la sua virulenza).
Ecco spiegato perché per il Dott. Mishra sono "grave".
Un secondo panchakarma serve a riportarmi dallo stadio sei allo stadio "zero" dove tutto è in equilibrio e quindi c'è assenza di malattia, e questo non solo è fattibile, ma è decisamente auspicabile.
Inoltre le tossine che oggi sono depositate in posti diversi da dove dovrebbero stare, sono tossine "recenti", hanno solo due mesi e mezzo e non più quaranta anni. Il processo è lento, perché implica un cambiamento radicale nelle abitudini. Più è lento più sarà permanente. Cambiare le abitudini sarà il solo modo per tenere i dosha in equilibrio e non ritornare al problema.
E’ tutto molto semplice, logico, quasi banale e nella nostra società dove invece tutto è complesso questa storia può sembrare una baggianata. Peccato che funzioni!
Veramente interessante!!! Complimneti per la tua consapevolezza! Complimenti per la forza e la determinazione con cui hai affrontato la tua esperienza/il tuo percorso. Un bacio Manu
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